Di anno in anno gli impianti di riscaldamento si evolvono, diventando sempre più efficienti e meno inquinanti. Per una serie di motivi, tuttavia, non è possibile talvolta cambiare l’impianto utilizzato nel proprio domicilio, sia questo una caldaia o un boiler. In una situazione simile, fortunatamente, ci sono alcuni trucchi per limitare al massimo il consumo e il conseguente costo economico.
Il primo posto dove intervenire è sicuramente il contratto di fornitura. Andando ad esempio a cercare la migliore tariffa gas su Chetariffa.it, sarà possibile confrontare diverse proposte da numerosi fornitori di gas, ma per capire davvero quel che serve occorre fare prima un paio di distinzioni utili, che andremo a vedere nel prossimo paragrafo.
Risparmiare sulla tariffa gas: capiamo i costi in bolletta
Come abbiamo appena detto, prima di investire in costosi cambi di impianto gas, vale la pena spendere qualche minuto a cercare di ridurre i costi sottoscrivendo un contratto più conveniente. Ma che cosa bisogna guardare quando si è alla ricerca di un’offerta di questo tipo? È molto importante distinguere nella bolletta i costi fissi da quelli variabili, e ora ti diremo perché.
Per prima cosa, le voci presenti in bolletta sono da dividere in quattro macroaree:
– Spesa per la materia gas naturale
– Spesa per il trasporto e la gestione del contatore gas
– Spesa per oneri di sistema
– Imposte
Nel momento in cui alcune di queste variabili sono fisse e uguali per tutti, a parità di condizioni, com’è possibile spendere meno mantenendo inalterato il proprio consumo? L’unica voce a cui prestare davvero attenzione è la quota energia, che si paga in proporzione al consumo (e il suo prezzo per metro cubo è stabilito dai fornitori che operano nel mercato libero, sia in base al suo valore sia per le spese di gestione e trasporto). Altre spese come le imposte (composte da accise, IVA e addizione regionale) variano sì in base al consumo, ma non possono essere modificate durante la sottoscrizione del contratto.
Il costo energia dunque è l’unica variabile su cui il cliente ha possibilità di negoziare, e rappresenta il primo passo per rimanere di bolletta in bolletta con qualche soldo in più in tasca.
Come gestire la caldaia e il boiler
Dando a questo punto per scontato che il contratto che hai sottoscritto abbia un prezzo dell’energia concorrenziale, è giunto il momento di intervenire a livello pratico per risparmiare con la caldaia a gas. Una casa per essere riscaldata a dovere ha bisogno di meno energia di quanto si possa pensare, e gran parte dell’attenzione dovrebbe essere rivolta non tanto alla sua produzione, ma al minimizzare la sua dispersione.
Per prima cosa è sempre una buona norma evitare di impostare i termosifoni su temperature troppo alte; allo stesso tempo, la temperatura dell’acqua calda dovrà essere abbastanza alta per soddisfare tutte le possibili esigenze (doccia, lavaggio piatti, ecc…) ma non è necessario che lo sia un grado di più; infine, una caldaia efficiente è una caldaia che non disperde energia, e un controllo periodico a tutte le apparecchiature presenti e ai loro collegamenti è il minimo indispensabile per non buttare via gas e soldi.
Nel caso voleste qualche dato più preciso, come ad esempio la temperatura ideale, una buona base è 45° centigradi per l’acqua calda sanitaria, mentre per il boiler questa soglia si attesta intorno ai 55°. Un’altra mossa furba è quella di installare il boiler nei pressi del punto di utilizzo, accorciando al massimo la lunghezza dei tubi di collegamento (e di conseguenza la dispersione di temperatura); se possibile, infine, accoppiate a questo dispositivo di riscaldamento dei pannelli solari, che lo supportino nella produzione di energia come possibile.
Come gestire i termosifoni
Così come boiler e caldaia, anche i termosifoni sono parte del sistema di consumo del gas, e si meritano a loro volta una buona dose di attenzione quando si cerca di ridurre i consumi.
La prima cosa da fare, avendone almeno uno in ogni stanza, è dotarli di valvole termostatiche: non solo queste spegneranno il termosifone in modo automatico una volta che una temperatura impostata nella stanza è stata raggiunta, ma li renderà indipendenti l’uno dall’altro, permettendo a chi vive nella casa di riscaldare effettivamente solo le stanze di cui fa uso. Uno step ulteriore è l’installazione di cronotermostati, dispositivi che hanno lo stesso principio di funzionamento delle valvole ma sono progettati per accendere e spegnere le periferiche ad orari preimpostati.
La temperatura in casa non dovrebbe mai sorpassare i 19/20°C, e di notte è possibile farla scendere fino a 16°. Alzare la temperatura di un grado equivale ad un aumento di circa il 7% della bolletta, a fronte di una variazione quasi impercettibile di temperatura. Per quanto riguarda la manutenzione e il posizionamento, le regole da osservare per i termosifoni sono le stesse di boiler e caldaia: controlli regolari, tubazioni quanto più corte possibili e posizionamenti strategici nelle singole stanze.